L’Accertamento Tecnico Preventivo (o ATP) è un procedimento di tipo cautelare, regolato dall’art. 696 del Codice di Procedura Civile
Cosa significa “cautelare”?
Significa che il procedimento è volto a garantire qualcosa, a garantirsi per il futuro e/o a “congelare” una determinata situazione, in attesa che venga avviato il processo vero e proprio.
In questo articolo ti mostrerò un esempio su come scrivere un Accertamento Tecnico Preventivo e ti elencherò un po’ di nozioni fondamentali che devi assolutamente conoscere se svolgi il ruolo di CTU.
Presta molta attenzione perché, insieme alla consulenza tecnica preventiva (o ctu conciliativa, art. 696 bis cpc), l’accertamento tecnico preventivo è un procedimento molto frequente.
Esempio struttura di un Accertamento Tecnico Preventivo
Premessa
In questa sezione devi inserire i dettagli dell’incarico (nome del Giudice, data della nomina, data del giuramento, ecc.).
Inoltre, si inseriscono i dettagli identificativi del procedimento (numero di iscrizione nel registro, generalità dei partecipanti, dei rispettivi avvocati e degli eventuali Consulenti Tecnici di Parte).
Quesiti
Si riportano, in modalità “copia- incolla” i quesiti posti dal Giudice.
Operazioni peritali
In questa sezione devi riportare il contenuto di tutti i verbali di operazioni peritali.
Anche in questo caso devi riportarli in modalità “copia- incolla” con l’unica accortezza di variare il tempo dei verbi:
è molto elegante utilizzare il tempo “imperfetto” per narrare tutto ciò che è successo durante le operazioni peritali.
Risposta ai quesiti
Questo è il cuore dell’elaborato: in questa parte, devi inserire tutta la trattazione che ti ha consentito di arrivare ai risultati che hai trovato nel corso dell’incarico.
Conclusioni
Ribadisci i risultati che hai già inserito nella parte precedente.
Appendice (eventuale)
E’ una parte che inserisci solo se vuoi approfondire alcune tematiche che non hai voluto inserire in precedenza per non approfondire la trattazione.
Distinta- Allegati
E’ la parte in cui descrivi da quante pagine è formata la relazione e tutti i documenti allegati (compresi gli originali dei verbali operazioni peritali, gli eventuali documenti che hai acquisito nel corso dell’incarico, ecc.).
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Quello che deve sapere il CTU
Quando viene richiesto?
L’accertamento tecnico preventivo viene richiesto quando una delle due parti ha urgenza di far verificare lo stato delle cose e/o dei luoghi su cui ha interesse a promuovere una causa.
L’urgenza è, di solito, correlata alle circostanze che:
- sta per avvenire un cambiamento delle cose e/o dei luoghi di interesse;
- questo cambiamento avverrà prima che il processo entri nel vivo;
- questo cambiamento sarà tale che sarà impossibile (o molto difficile, o molto costoso) risalire al precedente stato delle cose o dei luoghi.
Un caso tipico è, ad esempio, l’accertamento di confini tra due fondi adiacenti, in uno dei quali è iniziata la costruzione di un fabbricato.
Può succedere che i lavori edili siano effettuati proprio in corrispondenza del confine e che l’altra parte abbia interesse a farlo verificare prima che l’opera sia completa.
Infatti, se l’opera fosse completata, la verifica del confine. diventerebbe più difficoltosa (o impossibile).
Se il proprietario del fondo adiacente ha intenzione di far causa al vicino per questo motivo, non può aspettare i tempi dei normali procedimenti.
Per questo motivo, sceglie di avvalersi di un accertamento tecnico preventivo.
Insieme all’urgenza, l’altra motivazione principale (e strettamente correlata) per cui si chiede un accertamento tecnico preventivo è il pericolo di dispersione (o di distruzione) di una prova.
Fatta, quindi, questa breve panoramica sull’accertamento tecnicpo preventivo, vediamo quindi quali sono le cose che devi tenere a mente se ti dovesse capitare un tale incarico.
Corretto utilizzo dei termini
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Devi stare molto attento ai termini specifici: ad esempio, se nelle normali consulenze tecniche d’ufficio si parla di attore e convenuto, nell’accertamento tecnico preventivo si parla di ricorrente e resistente.
Se sbagli l’utilizzo, dei termini stai, immediatamente, comunicando al tuo interlocutore che sei un improvvisato e non un professionista.
(A proposito, se non l’hai ancora fatto, scarica subito il Dizionario del Consulente Tecnico Giudiziario, nel quale trovi 67 termini specifici molto utili nel corso dei tuoi incarichi).
Attenzione maniacale ai dettagli
Nel corso degli incarichi di ATP (ma anche in quelli di CTU preventiva) devi prestare tantissima attenzione ai dettagli.
Le descrizioni che inserisci nelle relazioni di ATP (e di Consulenza Tecnica Preventiva) devono essere quanto più dettagliate possibile, molto più che nelle normali consulenze tecniche d’ufficio!
Questo perché, in un accertamento tecnico preventivo, il CTU sta facendo una “fotografia” delle cose o dei luoghi, che quindi devono essere riprodotti con il massimo grado di fedeltà.
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Leggi e norme possono essere tue nemiche
Nella trattazione non fare esclusivo affidamento a leggi e norme.
Può succedere, infatti, che dal momento in cui consegni la relazione di Accertamento Tecnico Preventivo al momento in cui sarà esaminata, potrebbero passare anche molti anni.
Per cui, nel frattempo, le leggi o le norme a cui ti sei affidato e/o che hai riportato in relazione, potrebbero essere variate o, addirittura abrogate.
Quindi, non “appoggiarti” molto a leggi e norme: punta a fare un relazione descrittiva ed esaustiva di quello che vedi.
Non dare molto spazio a interpretazioni o valutazioni personali
Anzi, se i quesiti che ti sono stati posti lo consentono, non inserire alcuna valutazione o interpretazione personale.
Perché?
Vale sempre il discorso che l’accertamento tecnico preventivo è una fotografia, quindi deve solo testimoniare lo stato dei luoghi, delle cose o delle circostanze.
Attento ai documenti che acquisisci
Se è utile o indispensabile per rispondere compiutamente ai quesiti, puoi acquisire documenti.
In questo caso, però, devi stare molto attento a seguire il giusto approccio per l’acquisizione documenti.
Il tecnico del ricorrente può aiutarti
Infine, tieni sempre presente che, nella maggior parte dei casi, la parte ricorrente (ossia la parte che ha richiesto l’accertamento tecnico preventivo) ha già approfondito la questione con un suo tecnico di fiducia (che poi, quasi sempre, ti ritrovi come uno dei consulenti tecnici di parte).
Quindi, da qualche parte negli atti processuali c’è già una relazione tecnica elaborata, appunto, dal tecnico di fiducia della parte ricorrente.
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Del resto, è molto difficile che in assenza di una qualche pezza d’appoggio, quale appunto una relazione tecnica, l’avvocato della parte ricorrente abbia dato il via al procedimento.
In molti casi, se l’avvocato della parte ricorrente è stato bravo, ha fatto inserire nei quesiti posti dal Giudice molti punti di questa relazione.
Per cui, ti consiglio:
- di verificare attentamente l’iter logico che ha seguito il tecnico (se è fondato oppure se è una relazione confezionata su misura);
- i riscontri oggettivi su cui fonda le sue conclusioni (ce ne sono? Sono autorevoli, ecc?)
Se non stai attento, il rischio è quello di farti trascinare da quel che è contenuto nella relazione.
Ma è ancora più importante il discorso contrario!
Ossia, se ti accorgi che la relazione tecnica di parte ricorrente contiene molte inesattezze e che le tue conclusioni sono parecchio distanti da quelle ivi contenute, può essere un campanello d’allarme.
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I casi sono due:
- il tecnico che ha redatto quella relazione è un incapace (o è in malafede)- e allora puoi riporre piena fiducia nelle tue conclusioni;
- il tecnico che ha redatto quella relazione NON è un incapace ( e NON è in malafede): è evidente, quindi, che devi rivedere qualcosa, ti sono sfuggiti dei particolari, ecc.
Come vedi, quindi, quando sei incaricato di un accertamento tecnico preventivo devi stare attento a 1000 cose e devi stare sempre con le “antenne dritte”.
Segui queste indicazioni…
…e che sia un’ottima consulenza
Michele Dimonte
PeritoInForma TM La Guida Pratica per Consulenti Tecnici Giudiziari.
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