Controdeduzioni CTU: cosa sono e come scriverle

By | Settembre 16, 2016

controdeduzioni CTUUltimo Aggiornamento 18.03.2018

Controdeduzioni CTU è l’espressione comunemente (ed impropriamente) usata per identificare una fase ben precisa dell’incarico di CTU:  la valutazione delle osservazioni alla CTU prodotte dalle parti in causa o, in breve, valutazione delle osservazioni delle parti.

È proprio questa l’espressione più giusta: valutazione delle osservazioni delle parti in causa.

Ma è molto comune, appunto, l’espressione “controdeduzioni CTU”. In questo articolo, voglio condividere un po’ di metodi che ogni CTU può utilizzare in questa delicata fase dell’incarico, per difendere sé stesso ed il proprio elaborato dalle osservazioni e dalle eventuali critiche (anche feroci) delle parti in causa.

Prima, però, vediamo un po’ di fissare le idee sulla procedura corretta, descritta nell’art. 195 , terzo comma, del Codice di Procedura Civile.

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In una qualsiasi CTU, il normale iter prevede tre momenti chiave:

  1. Al termine delle operazioni peritali e dell’attività di studio, il CTU invia alle parti la relazione peritale.

Questa è comunemente definita bozza: attenzione, il termine “bozza” può trarre in inganno. Si tratta di una vera e propria relazione di CTU, per cui è necessario il massimo scrupolo nella sua redazione.

2 Entro il termine fissato dal Giudice (di solito 20/30 giorni ) le parti possono fare pervenire al CTU osservazioni sulla relazione.

3 Entro ulteriori 20/30 giorni (anche in questo caso, termine fissato dal Giudice), il CTU deve depositare la relazione, le osservazioni delle parti e la valutazione delle stesse, comunemente indicata come “controdeduzioni CTU”.

Questo è il normale iter per le CTU.

(Attenzione: in teoria questo iter non dovrebbe essere previsto anche per gli ATP: ossia niente osservazioni delle parti, niente controdeduzioni del CTU; so per certo, però, che in alcuni Tribunali tale pratica è messa in atto comunque; il problema è marginale, per noi CTU: in un caso o nell’altro ciò che dovremo fare è riportato nel Verbale di conferimento incarico e/o nel Verbale dell’Udienza di Giuramento).

Come devono essere organizzate, quindi, le controdeduzioni CTU?

Negli anni ho elaborato questa serie di regole ed accorgimenti utili: te le elenco in modo che tu possa trarne spunto.

Controdeduzioni CTU: se sono brevi, hai sicuramente fatto un buon lavoro nelle fasi precedenti.

breve lista

Infatti, se le tue controdeduzioni sono brevi, significa che la tua relazione di CTU (ossia la “bozza”) è stata sia esauriente, sia scritta in modo corretto, tanto da aver lasciato poco spazio a osservazioni e contestazioni delle parti: al limite, potrebbe succedere che le parti non ti pongano osservazioni.

Non è detto il contrario, però.

Può succedere, cioè, che nelle fasi precedenti hai fatto un buon lavoro ma, comunque, le controdeduzioni CTU non saranno sintetiche. Amen.

Non sempre è possibile essere sintetici nella risposta alle osservazioni delle parti.

È sicuramente auspicabile, ma non crucciartene se non ci riesci.

Quello che più conta è svolgere per bene il proprio incarico.

Se questo comporta che le controdeduzioni CTU siano lunghe, va bene così.

Se la relazione (la cosiddetta bozza) è stato esauriente e non ha lasciato adito a questioni irrisolte, difficilmente presta il fianco ad attacchi delle parti (e dei rispettivi CTP).

Se la relazione è stata costruita in un certo modo (come insegno nella guida PeritoInForma), allora diventa una fortezza difficile da espugnare.

Ma può succedere che dall’altra parte incontri CTP che leggono questo blog  😀 e sanno come muoversi per cercare di metterti in difficoltà.

Controdeduzioni CTU: procedura d’emergenza

ospedale

Chiariamolo subito.

In tutti i casi  in cui:

  1. nella relazione peritale (la cosiddetta bozza) hai commesso errori di valutazione e/o errori di impostazione;
  2. nella relazione peritale non hai affrontato per bene alcune questioni (che ora, puntualmente, le parti ti propongono);
  3. a prescindere dal contenuto della tua bozza, le osservazioni dei CTP ti danno spunti interessanti e meritevoli di attenzione;

devi attuare la procedura d’emergenza.

Ossia, devi ammettere i tuoi eventuali errori ( se lo fai in un certo modo, è meglio) e devi rimediarvi, rispondendo in modo dettagliato.

Può succedere di sbagliarsi! È normale.

Non farti prendere dall’orgoglio personale. MAI!

È meglio ammettere l’errore e rimediarvi (con una risposta dettagliata nelle controdeduzioni CTU) invece di continuare a sostenere le tue “ragioni” testardamente: entreresti in un circolo vizioso da cui sarebbe difficile uscire senza perdere la faccia.

Devi sapere che, specie se il tuo errore ha un peso rilevante per una delle parti in causa, la verità prima o poi verrà a galla.

E se l’hai nascosta, metterai in difficoltà il Giudice (che in futuro non si fiderà più di te e farà di tutto per non assegnarti altri incarichi).

Se invece ammetti l’errore e, in qualche modo, vi poni rimedio, il Giudice apprezzerà molto.

Bene.

Ho preferito parlare subito della procedura d’emergenza per sottolinearne la sua importanza.

Adesso vediamo cosa altro puoi fare per migliorare le tue controdeduzioni CTU.

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Inizia sempre dai quesiti

numero uno

All’inizio delle controdeduzioni CTU devi sempre inserire i quesiti.

Potrebbe sembrare non necessario.

Invece è fondamentale!

Inserire i quesiti serve ad inquadrare subito la questione, a stabilirne i confini, in modo da smontare facilmente eventuali questioni, non attinenti, sollevate dalle parti nelle loro osservazioni.

Inserisci, in premessa, eventuali difficoltà incontrate nel corso dell’incarico

arrampicata

Se l’incarico è stato oggettivamente difficoltoso, inserire questa premessa è molto utile per rintuzzare un certo tipo di attacchi che potrebbero portarti i CTP.

Ti faccio un esempio pratico.

In un incarico di CTU, mi è capitato un quesito che mi chiedeva di quantificare lavori di ripristino di alcune opere rimosse e quindi inesistenti.

Tra l’altro, non erano disponibili nemmeno fotografie.

Un CTP mi attaccò sulla metodologia di quantificazione che avevo seguito.

In quel caso risposi semplicemente che, in assenza di riscontri, avevo dovuto necessariamente seguire quella metodologia perché era la più oggettiva possibile, in quelle condizioni.

Per cui, se possono essere utili a smontare eventuali attacchi, devi inserire le difficoltà oggettive che hai incontrato durante l’incarico.

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Ogni volta che è possibile, mostra quanto sei (stato) diligente.

coccarda

Ricordati sempre che il Giudice non ha le tue competenze tecniche: ma, sicuramente, sa riconoscere se stai operando con diligenza o meno.

Per cui, quando elabori le tue risposte nelle controdeduzioni CTU, fa in modo di evidenziare (va benissimo anche in modo velato) la diligenza che hai tenuto nel corso dell’incarico.

Più ne metti, meglio è!

In tutti questi casi (e ce ne sono altri) puoi giocarti la carta del mostrarti diligente.

In questo modo:

  1. rafforzi la tua autorevolezza;
  2. di conseguenza, indebolisci la forza degli avversari.

E non è poco, perché , ricordalo sempre, parti sempre da una situazione privilegiata rispetto ai CTP.

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Ogni volta che è possibile, mostra che non sei uno sprovveduto

ollio e stanlio

Mentre elabori la relazione peritale, tieni sempre presente che i CTP potrebbero attaccarti su qualsiasi concetto (o, finanche, su qualsiasi parola) che vi inserirai.

Anzi, potrebbero attaccarti anche su questioni che non hai inserito nella prima relazione (o “bozza”).

Se ti organizzi per bene, puoi riuscire, in molti casi, a prevedere questi attacchi.

A quel punto:

  1. nella bozza esponi i tuoi argomenti in modo da metterti in una situazione difficilmente attaccabile;
  2. per ogni punto importante della tua bozza, prevedi un possibile attacco dei CTP e preparati la risposta già in quel momento;
  3. nelle controdeduzioni CTU, all’occorrenza, puoi rispolverare questa risposta che avevi già preparato  e/o dire qualcosa del tipo “avevo anche pensato a questa cosa detta dal CTP, ma ho preferito fare in questo modo perché..ecc. ecc)“.

In altre parole, nelle controdeduzioni CTU deve essere chiaro che ti sei effettivamente posto il problema sollevato dal CTP e che per un motivo preciso (la tua esperienza, il tuo sapere, ecc) hai preferito fare in un certo modo.

Se proprio vuoi star sicuro puoi sempre usare le armi segrete del CTU (le insegno nella Guida PeritoInForma TM)

Dosa bene eleganza e violenza nelle tue risposte ai CTP

bilancino

A seconda del contesto, dell’argomento, della forza o della debolezza delle tue argomentazioni, puoi decidere come dosare la miscela di eleganza e ferocia.

Devi tener conto anche del grado di eleganza o di ferocia con cui le parti ti hanno attaccato.

Attento a non esagerare: i due ingredienti devono essere usati in modo armonioso.

Se le tue risposte sono troppo eleganti corri il rischio che possano essere scambiate per debolezza della tua posizione e/o dei tuoi argomenti.

Se, invece, le tue risposte sono troppo violente, corri il rischio di non apparire equilibrato e di conseguenza regali autorevolezza alle tue parti.

Bene: ho finito.

Questa era una panoramica degli accorgimenti e delle regole da seguire nella stesura delle controdeduzioni CTU.

Fanne buon uso!

…e che sia un’ottima consulenza.

Michele Dimonte

PeritoInForma TM– La Guida Pratica per Consulenti Tecnici Giudiziari.

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8 commenti su “Controdeduzioni CTU: cosa sono e come scriverle

  1. pierluigi VELLA

    Ottimi e saggi suggerimenti, anche semplici, per navigare nel mare in tempesta dei CTP

    Rispondi
    1. Michele Dimonte Autore del post

      🙂 Grazie Pierluigi.
      Come accennavi, cerco sempre di offire suggerimenti semplici ed immediatamente applicabili; la praticità è la caratteristica a cui tengo di più, ed è il motivo per cui è nato questo blog: perchè, davvero, il mondo delle consulenze tecniche nasconde mille insidie.
      A presto 😉

      Rispondi
  2. Giovedì

    Ciao! Grazie X gli utili suggerimenti!
    Volevo anche chiederti ma è lecito cambiare una conclusione sulla base di un suggerimento ctp?
    Cioè in bozza ho dimenticato di suggerire per una parte l’attivazione di un percorso personale ( sono psicoterapeuta e sto valutando le capacità genitoriali!)
    Posso inserire questo in fase definitiva?

    Rispondi
    1. Michele Dimonte Autore del post

      Ciao Giorgia.
      La risposta è: sì, assolutamente.
      Lo scrivo anche nell’articolo (procedura d’emergenza).

      Non restare rigida sulla tua posizione, specie se l’osservazione che ti ha fatto il CTP è fondata.
      Se la tralasci, sta sicura che, alla prima occasione utile, il CTP con il suo avvocato chiederà chiarimenti al Giudice: in questo caso, saresti riconvocata (fra circa un anno) per rispondere a questa osservazione del CTP.
      Le conseguenze sarebbero:
      perdi tempo (perché, salvo in alcuni casi specifici, non ti viene riconosciuto alcun compenso per i chiarimenti);
      il Giudice si forma una opinione di te certamente non positiva (il che non è mai buono, in ottica “incarichi futuri”);
      metti in difficoltà il Giudice.

      Quello che puoi fare è ammettere che il CTP ha manifestato un’osservazione fondata e, se necessario, cambi la conclusione.
      Giustifica il tutto con: “mi era sfuggito”, “non avevo considerato”…o vedi tu.
      (Ci sono modi eleganti per farlo, che mostro nella Guida PeritoInforma (link alla Guida): se vuoi acquistarla, ovviamente sono felice ;-), ma vanno bene già le frasi su indicate, con un minimo di adattamento al tuo caso).
      In alternativa, puoi anche dire: “il CTP ha fatto questa osservazione ma non la condivido perché blablabla (inserisci fatti oggettivi a sostegno della tua tesi)”.
      Ovviamente, in questa seconda situazione, ne usciresti un po’ meglio, ma non sempre è possibile.

      In conclusione:
      accetti l’osservazione del CTP;
      oppure la rifiuti, adducendo fatti oggettivi a sostegno del “rifiuto” (in modo che, il Giudice leggendo questo ,non abbia poi bisogno di chiamarti a chiarimenti, nel caso in cui il legale del CTP inserisca questo argomento negli atti successivi).
      Devi evitare solo una cosa: ignorare l’osservazione.
      Michele

      Rispondi
    1. Michele Dimonte Autore del post

      Ciao Italo,
      la differenza tra CTU percipiente e CTU deducente è argomento trattato dettagliatamente nella Guida PeritoInforma (se vuoi acquistarla, la trovi qui).
      Non posso parlarne qui, per rispetto di chi l’ha acquistata.
      Posso darti solo un indizio: la CTU classica è la CTU deducente, nella quale il consulente si limita ad esaminare le prove già raccolte e a darne una sua lettura tecnica.
      Michele

      Rispondi
  3. piero

    Buongiorno,
    Sono un cittadino che in tribunale il Giudice ha chiesto intervento CTU per affidamento figlio.
    Dopo la sentenza è possibile chiedere formalmente e in che modo al Giudice/CTU chiarimenti per l’applicazione delle indicazione, chiarimenti dei dubbi? Il mio avvocato dice di no.
    Grazie

    Rispondi
    1. Michele Dimonte Autore del post

      Buongiorno Piero.
      Ti premetto che questo è un blog per consulenti: per cui non è il posto più giusto per chiedere chiarimenti “da cittadino”; ti do, comunque, qualche suggerimento.
      Dopo la Sentenza, come dice l’avvocato, non è più possibile fare alcunché: il procedimento è già terminato. Si può “solo” fare un processo d’Appello.
      Prima di arrivare a Sentenza, però, ce ne corre…
      Dopo che il CTU ha redatto la relazione, infatti, dovrebbe averla inviata alle parti in causa per le rispettive osservazioni (se non lo ha fatto, chiedi al tuo avvocato il motivo- è un’irregolarità, a meno che il Giudice abbia disposto diversamente): in quel momento ciascuna delle parti ha 20/30 giorni di tempo per inviare al CTU, tramite avvocato o per mezzo del consulente di parte, le proprie osservazioni e, come nel tuo caso, chiedere chiarimenti.
      Chiarimenti che possono essere chiesti anche successivamente, prima della fasi finali del processo, per mezzo dell’avvocato.
      Spero di aver chiarito
      Michele Dimonte- peritoinforma.come

      Rispondi

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