Si, purtroppo, esistono.
Sto parlando dei Consulenti Tecnici d’Ufficio scorretti.
Quelli che assumono comportamenti che definire poco etici è già un eufemismo.
In realtà, se ci pensi un attimo, è anche “normale”.
È così in tutti settori, in tutte le categorie umane: qualche mela marcia c’è sempre.
Un CTU serio e corretto è la normalità, per fortuna
Ma allora, perché parlare di Consulenti tecnici d’ufficio scorretti?
Semplice, perchè sono convinto che parlarne possa contribuire a rendere giustizia a quelli corretti e ad evitare che qualche mela marcia cominci ad infettare quelle sane.
Ed è un rischio piuttosto probabile, visto che, in giro, c’è poca informazione riguardo certi temi.
Prendo spunto da uno sfogo di una persona che si lamentava dell’operato del CTU all’interno di una causa nel quale era coinvolta.
Il procedimento riguardava un contenzioso sul compenso di un professionista: in pratica, il cliente/ committente riteneva eccessivo il compenso chiesto dal professionista; per cui erano finiti in Tribunale con annessa CTU
La persona che si lamentava dell’operato del CTU era il professionista.
In particolare, questa persona lamentava che il CTU:
- aveva dato valutazioni e giudizi negativi e non condivisibili;
- aveva utilizzato termini non appropriati;
- si era espresso non solo sul compenso, ma anche sulla qualità delle prestazioni svolte.
Inoltre, questa persona aveva scoperto che negli anni precedenti, ed anche nel corso del mandato, il CTU aveva avuto rapporti di lavoro con la controparte
Bene, questa era la storia.
Vediamo quali sono gli spunti utili che ne possiamo trarre.
Innanzitutto voglio chiarire una cosa importante.
In qualità di CTU, per il sol fatto di ricoprire questo ruolo, sarai SEMPRE sottoposto a critiche!
Che poi siano fondate (come in questo caso) o infondate è un altro discorso.
Ma le critiche ci saranno sempre, anche quando (e sarà la maggioranza dei casi) non verrai a saperlo 😉
Ed è normale che ci siano critiche.
Nel ruolo di CTU, qualsiasi cosa farai scontenterai sempre almeno una delle parti in causa.
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È insito in tutte le cause che una delle parti abbia la peggio, ovviamente (a meno che non facciano conciliazione).
La cosa importante da tener presente è che le persone, le parti in causa non hanno nulla a che fare con il ruolo di CTU:
non incontrano consulenti tecnici d’ufficio ogni giorno…
Fanno tutt’altro nella vita di tutti i giorni!
Da un parte vedono il CTU come organo di garanzia del giudizio; quindi, comunque, ne hanno grande rispetto.
Dall’altra parte esaminano con attenzione tutto quello che il CTU scrive, parola per parola.
Come conseguenza può succedere che prendano fischi per fiaschi.
Ossia, può succedere che, spinte dalla voglia di dimostrare che il CTU ha sbagliato prendano di mira anche alcuni aspetti che non dovrebbero “criticare”.
Faccio un esempio, preso proprio dalla storia che ho riportato all’inizio di questo articolo.
Questa persona lamentava che il CTU aveva dato valutazioni e giudizi negativi e non condivisibili e che aveva utilizzato termini non appropriati.
Ora, tutto questo non può essere oggetto di critica al CTU!
Ogni CTU può tranquillamente fare le sue valutazioni (motivandole), restando nell’ambito del suo mandato e può utilizzare i termini che più ritiene opportuno.
Diverso, invece è il caso delle altre lamentele.
In particolare, ha ragione la persona quando si lamenta che il CTU si è espresso anche sulla qualità del lavoro, invece che solo sul compenso .
Infatti il CTU dovrebbe rispondere sempre e solo restando nell’ambito dei quesiti posti e della questione: non può andare oltre.
Inoltre, questa persona ha estremamente ragione anche sul fatto che il CTU era stato scorretto, perché aveva rapporti lavorativi con la controparte.
Non a caso, il Giudice, prima del giuramento, chiede al CTU se ha conoscenza e/o rapporti con le parti in causa.
Purtroppo, in questo caso siamo in presenza di uno di quei consulenti tecnici d’ufficio che io chiamo dittatori duri e puri.
Sono quei consulenti tecnici d’ufficio che intrepretano male il loro ruolo, sovrastimandolo.
Il CTU dovrebbe essere un semplice ausiliario del Giudice.
Invece, i dittatori duri e puri si sentono essi stessi Giudici e/o si sentono investiti da un potere divino.
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La cosa brutta è che nella maggior parte dei casi, quando questi Consulenti tecnici d’ufficio tengono questi atteggiamenti non succede nulla, per svariati motivi:
- perché le parti in causa (ed i loro avvocati) li ritengono comportamenti normali, seppure ai limiti;
- per quieto vivere;
- per non urtare la suscettibilità del CTU, temendo che diventi ostile;
- per cercare di ingraziarselo;
- ecc.
Allora succede che i dittatori duri e puri, non avendo alcun riscontro, si autoconvincano che questi atteggiamenti siano giusti!
Ma il fatto che questi atteggiamenti non abbiano (quasi mai) conseguenze non significa che siano corretti.
Tutto questo finché trovano una persona che non ci sta e vuole vederci chiaro, come nel caso della storia che ho riportato in precedenza.
In casi come questo il CTU rischia grosso.
Il Giudice, avvertito dall’avvocato, potrebbe disporre una nuova consulenza e la sostituzione del CTU.
Ma questo è il minimo.
Il CTU rischia grosso da un punto di vista penale; sono tantissimi i reati di cui può essere accusato, sia in veste di CTU, sia in veste di pubblico ufficiale (li approfondisco nella mia Guida PeritoInForma TM)
E, non per ultimo, il CTU rischia la segnalazione al proprio Ordine/Collegio di appartenenza e, di conseguenza, la sospensione dall’attività professionale, sanzioni a 3-4 zeri, ecc.
Per cui in definitiva vorrei rivolgerti una raccomandazione.
So già che se leggi questo blog sei costantemente aggiornato sul mondo delle consulenze tecniche giudiziarie. 😉
Ma qualche tuo collega potrebbe non esserlo e rischiare di cadere in questi atteggiamenti.
Per cui, forse è il caso di avvertirlo!
Ne guadagnerai in rispetto e stima.
…e che sia un’ottima consulenza.
Michele Dimonte
PeritoInForma TM– La prima Guida Pratica per Consulenti Tecnici Giudiziari
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