Come impostare una CTU conciliativa

By | Agosto 2, 2016

CTU conciliativaRicevuto l’incarico di CTU conciliativa, le reazioni più frequenti per il nostro bravo consulente tecnico d’ufficio sono due.

Panico/ ansia

da dove comincio?“, “cosa faccio?“, ” come mi muovo?

Fastidio/scocciatura

ma io voglio solo scrivere di cose tecniche“, “ci mancava anche questa cosa di doverli conciliare“, ecc…

e nei casi patologici più gravi( 🙂 ) “ma chissenefrega di conciliarli”; “prima vogliono farsi causa e poi…”; “guarda un po’..ora mi tocca pure fare sta cosa…“.

Ti ci ritrovi?

Rilàssati.

Se è capitato anche a te sappi che…sono reazioni normali.

Ma, una volta superata la prima fase, dobbiamo essere sicuri di svolgere al meglio l’incarico di CTU conciliativa.

Per capire come fare, dobbiamo, innanzitutto, comprendere che…

la CTU conciliativa ha due ruoli, quello strettamente tecnico e quello di conciliazione.

Dal punto di vista tecnico, la CTU conciliativa è esattamente uguale ad una CTU ordinaria: bisogna rispondere ai quesiti che pone il Giudice.

Dal punto di vista della conciliazione, le cose sono un po’ più complesse, anche perché, come tecnici, non siamo molto abituati a situazioni del genere.

Voglio, quindi, facilitarti un po’ il compito, condividendo alcuni strumenti pratici.

Partiamo da un concetto molto importante:

se le parti sono in causa, quasi sempre non è la razionalità a guidarle.

Sotto ci sono anni di rancori, di emozioni negative, ecc.: quello che emerge dagli atti processuali è solo la punta dell’iceberg, rispetto a quello che hanno passato.

Per cui, proporre un accordo che tocchi solo la sfera del razionale non ha molto senso ed ha pochissime possibilità di riuscita.

Per essere efficaci, dobbiamo spostarci sul lato emozionale.

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Nell’articolo su Rocky Balboa, avevo detto che lo Stallone Italiano aveva molto da insegnarci su come condurre le trattative all’interno di una CTU conciliativa.

In estrema sintesi, gli insegnamenti più importanti erano due.

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Te li ripeto perchè qualunque base d’accordo dovrà tener conto di questi due insegnamenti.

Insegnamento n°1

Il bisogno di rimanere coerenti con la propria identità è una leva potentissima che possiamo utilizzare per indurre all’accordo le parti in causa

Insegnamento n° 2

Pur di rimanere coerente con la propria identità, una persone può fare cose che a prima vista ci sembrano irrazionali/ insensate ma che sono correttamente allineate con la propria identità.

Ad esempio, nel film, Rocky è disposto a morire pur di dare una “lezione” al terribile Ivan Drago.

Per cui, tornando a noi, una CTU conciliativa può risolversi anche in soluzioni che, a prima vista, possono sembrarci illogiche (non devi arrivare ai casi estremi come Rocky, ok? 😉 ).

E, quindi, dobbiamo spogliarci del nostro personalissimo modo di vedere le cose e dobbiamo essere consapevoli che altre soluzioni sono possibili.

Dobbiamo, finanche, immaginarle, svilupparle e progettarle, specie se coerenti con le personalità, con le emozioni delle persone coinvolte.

Ossia, coerenti con la loro parte irrazionale, quella più primordiale, che nel frattempo dobbiamo aver esplorato.

Come esplorarla?

Esistono strumenti potentissimi, che risalgono ai primi momenti in cui l’Uomo smise di esprimersi a gesti e cominciò ad usare la parola.

Sto parlando delle… domande. 🙂

Si esatto, devi fare delle domande!

Possibilmente molte domande!!!

Più domande fai, più ti avvicini alla parte irrazionale delle persone, più scopri le loro esigenze.

Se scopri le esigenze delle parti in causa, la CTU conciliativa sarà molto efficace!

Ovviamente non va mai fatta la classica domanda “potete mettervi d’accordo?” che vien venduta come tecnica miracolosa nella pubblicità di alcuni corsi di conciliazione.

Vanno fatte domande per scoprire esigenze!

E non è detto nemmeno che si possano scoprire così facilmente.

Viviamo in un modo iper caotico.

Con la confusione che rende sovrana, sempre più persone non conoscono bene le proprie esigenze.

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La persone hanno bisogno di un aiuto per scoprire le proprie esigenze.

E tu hai la grande opportunità di prestare loro questo aiuto!

Ovviamente, devi sapere come fare.

Chiedere direttamente “quali sono le sue esigenze?” può essere:

  • inutile perchè una persona potrebbe non averle chiare;
  • dannoso perché la persona tende a irrigidirsi.

Anzi, alcuni tipi di personalità reagiscono con bugie.

D’altronde è comprensibile.

Sono spaventate, sono stressate , ecc.

E’ facile che ricorrano a questi meccanismi psicologici di difesa.

Devi abbassare le loro difese, quindi.

Per abbassare le difese, devi fare domande mirate.

Qualche esempio?

Da quanto tempo è in piedi questa situazione?

Ti dà l’idea di quanto è radicata la questione, di quanto effetto ha avuto sulle persone.

A cosa rinuncerebbe pur di fare l’accordo?”

Utile per capire cosa NON è importante per la persona, il che può aprire nuovi scenari e nuove ipotesi d’accordo.

Attenzione: Non è detto che la persona risponda sinceramente!

Ma, anche se non risponde sinceramente, darà delle indicazioni su cosa pensa della controparte e su come immagina debba risolversi la questione.

A cosa non rinuncerebbe mai?” ti dà l’idea di cosa è davvero importante per la persona con la conseguenza che l’accordo dovrà tenerne conto.

Ma, soprattutto, puoi individuare altre rinunce che la persona può fare in cambio di questa “non rinuncia“.

Avete valutato una soluzione alternativa? “ ti serve a capire quanto le persone sono aperte all’ipotesi di accordarsi.

Queste ed altre domande sono molto preziose.

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Posto che farle è sempre meglio che non farle, bisognerebbe anche farle in un certo modo, con certe declinazioni.

Se vuoi approfondire, nella guida PeritoInForma TM ti spiego anche come calibrare queste domande sulla persona che ti trovi di fronte.

Come vedi, condurre una CTU conciliativa e portarla a termine con successo è fattibile, se possiedi gli strumenti giusti.

E’ vero che l’Istituto della CTU conciliativa può essere migliorata dal Legislatore (ne parlerò in un prossimo articolo).

Ma è anche vero che già in questo modo, possiamo sicuramente aumentare le probabilità di riuscita.

…e che sia un’ottima consulenza.

Michele Dimonte

PeritoInForma TM– La Guida Pratica per Consulenti Tecnici Giudiziari

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