La mini serie in 3 puntate, relativa alle scemenze più frequenti nei tentativi di conciliazione, e’ giunta alla conclusione: oggi tocca alla scemenza n.3 🙂 .
Se non sai di cosa sto parlando ti faccio un breve riepilogo.
Mi riferisco ad un articolo precedente, relativo alle CTU conciliative.
In quell’articolo parlavo delle difficoltà più frequenti che ricorrono nei tentativi di conciliazione.
Tra queste difficoltà, oltre a quelle relative alla vicenda giudiziaria in sé, quindi oggettive, c’erano anche difficoltà di tipo personale.
Ossia problematiche strettamente legate alle convinzioni ed ai modi di pensare del CTU chiamato a svolgere il tentativo di conciliazione.
Tra queste, la problematica più diffusa in assoluto e’ la convinzione di non essere in grado di poter giungere ad un esito positivo.
All’origine di questa problematica ci sono tre…scemenze.
Le prime due sono state già affrontare nelle puntate precedenti (scemenza n°1 e scemenza n°2)
Oggi chiudo la mini sequenza con l’ultima delle 3 scemenze, ossia:
Le parti in causa ti sembrano troppo aggressive e poco propense alla conciliazione.
Come superare questo ostacolo?
In questi casi, la prima cosa che devi fare è stare attento all’uso dei vocaboli:
se ti sembra che le parti siano distanti, vuol dire che, molto probabilmente sembra solo a te….
Ma non è detto che sia così nella realtà.
Potrebbe essere solo un tuo pre- giudizio.
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Quindi, per prima cosa, devi accertarti che davvero le parti siano aggressive come ti sembra.
Comincia a parlare del più e del meno e gradualmente entra in argomento.
Se dopo averci già parlato un po’, ti accorgi che le parti sono già un po’ ammorbidite, allora è probabile che era solo una tua impressione sbagliata.
Se, invece, la tua impressione era esatta, allora devi cominciare a pensare in maniera più strategica.
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Comincia a pensare a quali possono essere le cause di questo atteggiamento così aggressivo.
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Le motivazioni possono essere tante, ma di solito si riconducono a due filoni:
- il filone della pura irrazionalità;
- il filone della semi razionalità (o razionalità “sporcata” dall’irrazionalità).
Come puoi notare non c’è il filone della pura razionalità.
Il motivo è semplice.
Se le parti stanno litigando e sono arrivate in Tribunale, nel 99,9 % dei casi la razionalità pura è andata a farsi benedire da un pezzo.
Se le parti fossero state guidate dalla pura razionalità, è probabile che la soluzione alla lite sarebbe già stata trovata.
La conciliazione sarebbe avvenuta prima ancora di entrare in Tribunale.
Per cui, assodato che, necessariamente, le parti in causa sono guidate da irrazionalità completa o da semi razionalità, vediamo come puoi muoverti in questi casi.
All’interno del filone della semi razionalità rientrano:
- le persone che credono che la conciliazione non possa portare benefici e che sia solo un modo per scontentare tutti; per cui meglio provare a vincere e a prendersi tutto.
- le persone che non ti riconoscono come autorevole e/o, anche inconsciamente, non ti ritengono in grado di portare a termine il tentativo di conciliazione.
In questi casi devi lavorare molto su due fronti: sulla percezione che hanno della tua persona e sul significato del tentativo di conciliazione.
Devi mostrarti sobrio, equilibrato, ma anche vitale.
Devi far percepire che stai lavorando nel loro interesse e che l’eventuale accordo a cui si arriverà, sarà nell’interesse di tutti.
Devi concentrati sul portare nuove soluzioni.
Devi spiegare, per bene, che la conciliazione non è un compromesso che, alla fine dei giochi, scontenta tutti.
In questo modo puoi trasmettere un minimo di autorevolezza
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Poi c’è il filone della pura irrazionalità.
Le cause di questo atteggiamento possono essere diverse.
Ad esempio, le parti in causa sono troppo spaventate oppure troppo stressate dalla situazione (ti ricordo che nessuno di noi, da bambino, sogna di finire in Tribunale).
Oppure la lite tra le parti è troppo incancrenita: ormai le parti sono troppo “ai ferri corti”.
Ancora, può succedere che una delle parti in causa sia contraria a prescindere (anche con motivazioni infantili) al tentativo di conciliazione.
Oppure, che una delle parti è talmente irritata nei confronti dell’altra, da credere che, il fatto di non arrivare ad un accordo, sia un modo per punire l’altra parte.
In questi casi devi lavorare un po’ più sulle emozioni personali delle persone.
Ci sono vari modi per farlo a seconda della strategia che vuoi usare.
Ci sono, però, due presupposti sempre validi.
- Devi saper ascoltare; ascolta con attenzione tutto quello che ti dicono (in molti casi il seme dell’accordo è già nelle loro parole, basta solo svilupparlo e lavorarci su.
- Devi essere convinto personalmente che la conciliazione si possa fare e che esiste un piano di “suddivisione” o di accordo che sia vantaggioso per tutti.
Se questo manca, è inutile che provi a forzare il tentativo di conciliazione, anzi: se lo fai, stai solo facendo manipolazione, per cui, se vuoi essere un CTU rispettato ed autorevole, evita di farlo!
Bene, la mini serie delle scemenze sulla conciliazione finisce qui 🙂 .
Se vuoi approfondire questi temi, la Guida PeritoInformaTM contiene un’intera sezione dedicata alla conciliazione.
…e che sia un’ottima consulenza
Michele Dimonte
PeritoInForma TM– La Guida Pratica per Consulenti Tecnici Giudiziari
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